Bardana
Arctium lappa L.
Medicinale commestibile.
In tutta Italia, tranne la Sicilia. Negli incolti, ambienti leggermente umidi, lungo le strade, fino a 1100 m di altezza.
Radici (raccolte in autunno nel primo anno di vita, oppure nella primavera del secondo anno di vita) e foglie (da maggio ad agosto).
La radice contiene inulina, un polisaccaride che, per idrolisi, dà fruttosio, uno zucchero che ha scarsa influenza sulla glicemia, e per questo può essere utile nel diabete. Le grandi foglie venivano usate dai butteri della Maremma laziale come “piatto” dove mangiare la “panzanella”. Fu per lungo tempo l’unico rimedio contro la sifilide, tanto che è riportato in documenti storici l’episodio di re Enrico III di Francia, guarito da questa infezione mediante somministrazione di bardana. Nel XIV secolo, in Europa le foglie di Bardana venivano polverizzate nel vino e usate come trattamento per la lebbra. Georges de Mestral, agli inizi degli anni 1950, di ritorno da una passeggiata in campagna si accorse di avere fiori di Bardana attaccati alla giacca, incuriosito li analizzò al microscopio scoprendone gli uncini che gli diedero l’idea per realizzare il velcro. Studi recenti hanno mostrato l’azione inibente la crescita dei tumori della arctigenina, sostanza isolata dalla radice di bardana, confermando un effetto già descritto nel Medioevo da Ildegarda di Bingen. In cucina i piccioli delle foglie giovani vengono raschiati e sono ottimi lessati oppure fritti. Le radici si consumano crude in insalata, oppure cotte impiegate come le carote o, aggiunte alle fritture.
Radice fresca: pestata e amalgamata con vaselina si ottiene una pomata da applicare su emorroidi. Cataplasma di foglie fresche: impacchi, contro acne e ulcere. Succo di foglie: per frizioni del cuoio capelluto. Polvere di radice: 5-10 g per 2-4 volte al giorno (uso interno), come depurativo. Infuso di radice: 3 g in 100 ml di acqua. Dose: 3-4 bicchieri al giorno lontano dai pasti (come ipoglicemizzante e depurativo). Decotto di radice: 5 g in 100 ml di acqua. Dose: 3-4 bicchieri al giorno (contro acne e come depurativo), 6-8 bicchieri al giorno contro la gotta. Sciroppo di radice: al 10%. Dose: 3-6 cucchiai al giorno (come diuretico e depurativo). Tintura madre: macerazione di tutta la pianta fresca in soluzione idroalcolica per avere grado finale di 60 gradi. Dose: 30-60 gocce 3-4 volte al giorno (con azione ipoglicemizzante, antibiotica contro Staphylococcus, antimicotica, drenante cutanea, disintossicante, cicatrizzante). Oppure per uso esterno, in soluzione acquosa 1:1, per impacchi su foruncoli, acne, eczemi, ferite, ulcere.
Pianta fresca, succo, cataplasma, decotto, infuso, sciroppo, tintura madre.
Per uso interno: gotta, calcolosi renale, foruncoli, acne, iperglicemia, affezioni epatiche, stipsi. Per uso esterno: foruncoli, acne, eczema, seborrea facciale, crosta lattea, ferite, ulcere, emorroidi.
Radici e foglie: depurativa, diuretica, diaforetica, astringente, cicatrizzante, antigottosa, antiluetica, ipoglicemizzante, disintossicante, antibiotica in caso di acne, foruncoli, eczemi.