Mentuccia
Clinopodium nepeta (L.) Kuntze
Commestibile e medicinale.
Luoghi incolti assolati da 0 a 1400 m di altezza.
Foglie e parti aeree.
La ninfa Mentha, figlia del dio Cocito e amante del dio Plutone fu trasformata, per vendetta di Persefone, in un’erba scialba e insignificante. Giove (alcuni dicono Plutone stesso), mosso a compassione, le conferì un aroma inconfondibile e piacevole. Da allora la menta divenne un’erba molto conosciuta ed apprezzata. Si dice che, senza la mentuccia, i carciofi siano come Giulietta senza Romeo.
Poltiglia fresca: (anticamente) la pianta pestata si somministrava con aglio ai bambini contro i vermi e calmava i dolori intestinali. Applicata all’esterno, veniva usata per dolori articolari e per lenire punture d’insetti ed eruzioni cutanee. Infuso foglie: 3 g ogni 100 ml di acqua come digestivo, carminativo, bechico. Anticamente, l’infuso di foglie era utilizzato come rimedio digestivo e antinevralgico nelle cefalee. Decotto foglie e fiori: 3 g ogni 100 ml di acqua come bechico e anticatarrale. Foglie fresche: su carni, pesci, carciofi e verdure come carminativo e digestivo.
Infuso, decotto, foglie fresche, olio essenziale.
Indigestioni, dermatosi, obesità, cellulite, isterismo, catarro, micosi cutanee, caviglie e ginocchia indolenzite e gonfie, punture d’insetti.
Sommità fiorite: amaro-tonica, eupeptica, colagoga, balsamica, bechica, espettorante, emmenagoga. Foglie: utilizzate in cucina.