Medicinale e commestibile.

Macchie e boschetti con terreni calcarei,  esige molta luce, vive in tutta Italia da 0 a 2000 m di altezza.

Frutti (raccolti a settembre- ottobre) e foglie (raccolti insieme ai frutti).

Nei paesi dell’Europa del Nord consideravano il frutto del sorbo il nutrimento degli dei e amuleto contro fulmini e sortilegi (antico proverbio: “sorbo e filo rosso fan correr le streghe a più non posso”); per scoprire i metalli si utilizzava la “mano di strega” ricavata con il proprio legno. Il frutto del sorbo si chiama sorba o sorbole, al plurale, ed ha ispirato l’esclamazione omonima, oggi ormai superata.

Decotto frutti e foglie: antiemorragico; 6 g ogni 100 ml di acqua per fare lavaggi e compresse su stati infiammatori cutanei, sciacqui e gargarismi in caso di afte e stomatiti. Poltiglia fresca frutti: usato come maschera restituisce giovinezza alle pelli screpolate e invecchiate. Marmellata : con i frutti immaturi si ottiene una marmellata che ha proprietà astringenti. Gemmoderivato dei frutti : 30-50 gocce, 3 volte al giorno in caso di varicosità, flebiti, crisi vasomotorie, ulcere varicose, emorroidi, acufeni, ronzii auricolari, vertigini.

Decotto, gemmoderivato, marmellata, poltiglia fresca.

Varici, acufeni, vertigini, labirintiti, diarrea, ipertensione, emorragie, emorroidi.

Astringente, vasotonica, ipotensiva, fluidificante ematica, protettrice sistema auricolare.