Assenzio
Artemisia absinthium L.
Medicinale
Incolti, rupi, prati aridi, tra 0 e 1100 m.
Radici (raccolte in primavera e autunno) e parti aeree (da giugno ad agosto).
La fama dell’assenzio è sempre oscillata tra due estremi, pianta molto benefica, magica, e, all’opposto, erba amara, intossicante. Il liquore “assenzio” diventato famoso nel XIX secolo, di colore verde, era preparato con olio di assenzio, anice, melissa, maggiorana, enula campana e altre erbe in dose minore. Tale bevanda divenne molto popolare in Francia ed elevata al rango di ispiratrice dagli Impressionisti e da tutti gli artisti. Purtroppo, questo liquore poteva indurre l’absintismo cronico, marcato da dipendenza e problemi neurologici, tanto che le autorità francesi ne proibirono la fabbricazione ed il commercio nel 1915.
Polvere di radice: 2-3 g, 3-5 volte al giorno, come antidiabetico. Infuso di radice: 3-5 g in 100 ml di acqua, come antidiabetico. Decotto di radice: 5 g in 100 ml di acqua. Dose: 2-5 piccole tazze al giorno, come febbrifugo. Infuso di parti aeree: 2-3 g in 100 ml di acqua. dose: 2-3 bicchierini al giorno (come emmenagogo). Estratto fluido: 2-3 g al giorno (come vermifugo).
Polvere, infuso, decotto, estratto fluido.
Febbre, diabete, parassiti, cattiva digestione.
ATTENZIONE: Il thujone, composto dell’olio essenziale, in dosi eccessive è abortivo e tossico per il sistema nervoso centrale provocando vomito, gastroenterite grave, convulsioni tonico-cloniche, forme epilettiche e danni cerebrali, per questi motivi l’olio essenziale è assolutamente proibito dall’uso terapeutico domestico. L’uso di preparati a base di assenzio è controindicato alle gestanti.
Radici: antiepilettica, febbrifuga, antidiabetica. Parti aeree: amaro tonica, eupeptica, colagoga, antielmintica, antiparassitaria, emmenagoga.