Maggiorana
Origanum majorana L.
Medicinale commestibile
Fino a 1400 m di altezza.
Foglie e fiori (raccolti da luglio a settembre).
Anticamente si facevano malie su una donna adoperando la maggiorana, e, per proteggersi da ogni malattia, si doveva portare legato al collo un sacchetto di stoffa bianca con dentro un rametto di maggiorana, uno di ruta e uno di rosmarino. In passato, le fanciulle innamorate ne tenevano sul davanzale una piantina alla quale il cavaliere rivolgeva il suo saluto. Se lei, di risposta, apriva la finestra, si usava dire che l’uomo “svegliava la maggiorana”. Per essere usata contro l’otite, la credenza popolare voleva che la maggiorana fosse piantata in una pila di coccio.
Pianta fresca: usata in cucina come aromatizzante e nei suffumigi in caso di raffreddore. Poltiglia fresca di foglie: in passato si applicava in caso di mal di denti, otalgie o dolori reumatici. Infuso di sommità fiorite: usato in passato per contrastare alito cattivo. Infuso di foglie: usato in passato per disinfettare prime vie aeree. Ha anche un’azione balsamica contro tosse e raffreddore, stomachica, digestiva e diuretica. Per uso esterno, usato come collutorio contro infiammazioni della gola o per frizioni in caso di nevralgie e dolori reumatici.
Fresca o secca, in poltiglia o infusione.
Tosse, raffreddore, cattiva digestione, disturbi gastro-intestinali, depressione e ansia, emicrania, cefalea di origine nervosa.
Stimolante della digestione, antispastica, balsamica, espettorante e diuretica (blanda). Antisettica (olio essenziale).