Menta
Mentha arvensis L.
Medicinale commestibile
Luoghi umidi, incolti, fino a 1600 m di altezza.
Foglie e sommità fiorite (raccolte da giugno a settembre).
Nei Capitolari di Villes dell’804 emanati da Carlo Magno, la menta era menzionata tra le piante la cui coltivazione era obbligatoria nei monasteri. Il mentolo fu usato con successo nell’800 in caso di difterite, otiti croniche, tubercolosi, colera.
Cataplasma di foglie fresche: veniva applicato sul capo in caso di cefalee, emicranie o nevralgie. Applicato anche su punture di insetti, traumi e aree doloranti. Succo della pianta fresca: a cucchiaini come antispastico e carminativo. Infuso: 3g in 100 ml di acqua. Dose: una tazza dopo i pasti principali (come digestivo, antidolorifico gastroenterico e balsamico). Vino medicato: al 3%. Dose: 2-3 bicchierini al giorno (come coleretico, carminativo e conciliante del sonno). Al 6-8% come vermifugo. Tintura madre: 30-60 gocce, 3 volte al giorno, dopo i pasti, come carminativo e per le digestioni difficili, oppure 3-6 volte al giorno lontano dai pasti come antidolorifico gastrico.
Infuso, vino medicato, tintura madre, cataplasma.
Raffreddore, febbre, infiammazioni della gola, tosse, varicella, dispepsia, prurito cutaneo, cattiva digestione, crampi di stomaco, gastriti, ulcera, colite, cistite, vermi intestinali, punture di insetti, traumi, reumatismi.
Antispasmodica, digestiva, coleretica, carminativa, antidolorifica, antireumatica, antifermentativa, vermifuga, espettorante, sudorifera, balsamica, antisettica, antipruriginosa.