MORELLA COMUNE
Solanum nigrum L.
Velenosa
Presso abitazioni, negli orti, sulle macerie, in pianura e collina.
Le foglie e sommità fiorite (raccolte da giugno ad agosto), frutti (raccolti da luglio all’autunno), giovani getti e foglie tenere (inizio primavera).
Durante il Medioevo fu utilizzato come narcotizzante, prima degli interventi chirurgici. Nonostante la sua tossicità è stata utilizzata in passato per il trattamento di dermatiti, colite ulcerosa, ittero. Inoltre, veniva coltivata come pianta ornamentale grazie alla bellezza dei suoi frutti.
il succo nella cavità orale come analgesico in caso di carie. Poltiglia fresca: foglie fresche ridotte in poltiglia (applicate localmente contro dolori reumatici). Infuso: 2 g di fiori in 100 g di acqua bollente per 20-30 minuti. Dose: 2-3 tazze al giorno con un cucchiaio di miele (trattamento della pertosse). Decotto di foglie: 3 g in 100 g di acqua. Come uso esterno (lavaggi, comprese, irrigazioni) sulle parti infiammate su ulcere ragadi, pruriti, contusioni. Decotto di frutti: 3-4 g in 100 g di acqua. In tazze, 2-3 nella giornata (come diuretico e antidiarroico). Tintura madre: 20 g di fiori freschi a macero in 100 g di alcol a 60 gradi da 1-3 volte al giorno come sedativo.
Poltiglia fresca, sciroppo, decotto, tintura madre, oleolita.
Problematiche gastriche, epatiche, vescicali, asma, seborrea, dolori reumatici, gotta, ferite, pruriti cutanei, otiti.
Analgesica, sedativa, antispastica, emolliente, diaforetica, anafrodisiaca, midriatica (favoriscono la dilatazione della pupilla).