Rosmarino
Rosmarinus officinalis L.
Medicinale e commestibile.
In luoghi sassosi e sabbiosi lungo i litorali, fino a 800 m di altezza.
Foglie (raccolte da inizio primavera a inizio autunno), sommità fiorite, fiori (da maggio ad agosto).
I Romani lo usavano nelle cerimonie funebri e nuziali, ed usavano arderlo nei templi a mo’ di incenso. Un editto di Carlo Magno dell’anno 812 obbligava i contadini a coltivare negli orti una pianta di rosmarino, il cui profumo, si diceva contenesse l’anima della terra stessa. La terra dove era piantato veniva considerata sacra e molte pozioni medicamentose dell’epoca contenevano, oltre alle parti della pianta, anche un pizzico di terra presa dalle sue radici. Dato il suo forte odore, veniva usato nella magia amorosa per incantare il cuore. Una leggenda del XVI secolo narra che l’anziana regina d’Ungheria Elisabetta riuscì a conquistare il Re di Polonia grazie ad un distillato (chiamato successivamente “Acqua della Regina d’Ungheria”) a base di rami di rosmarino, lavanda e maggiorana.
Foglie fresche: in cucina come aromatizzanti, soprattutto su cibi meno digeribili e arrosti. Usate anche in suffumigi contro catarro e raffreddore. Infuso: 3 g in 100 ml di acqua. Dose: 2 tazze al giorno, dopo pasti (come digestivo in uso interno. Con uso esterno, applicato come cicatrizzante su piaghe, come antireumatico, per favorire guarigione di ferite, contusioni, distorsioni e stiramenti muscolari, o per bagni fortificanti). Tale infuso era anche tradizionalmente usato in caso di stanchezza fisica, emicrania, depressione. Infuso di foglie in vino bollente: usato anticamente in caso di raffreddore. Oleolito: 25 g di foglie fresche in 100 g di olio di mandorle dolci, scaldati a bagnomaria per 60 minuti; raffreddare e filtrare. Usato come infuso in uso esterno. Tintura madre con sommità fiorite fresche: macerate in soluzione idroalcolica con gradazione finale di circa 65 °C. Dose: 20-30 gocce, 2-3- volte al giorno per stimolare funzioni digestive e regolare flora batterica, come tonico in caso di astenia, debilitazione, contro cefalee ed emicranie, contro disturbi digestione. Vino al rosmarino: far macerare per sette giorni 3-4 rametti di rosmarino fresco in 1 litro di buon vino bianco. Dose: un bicchierino prima dei pasti principali per 15-20 giorni (contro pressione bassa).
Pianta fresca o essiccata in infuso, oleolito, tintura madre, vino.
Astenia, debolezza, malattie del tratto respiratorio, malattie del fegato, amenorrea, menopausa, cefalee ed emicranie, gotta, reumatismi, vertigini, perdita di memoria, caduta di capelli. Anticamente usato contro tifo e difterite.
Rametti fogliari e foglie: eupeptica, carminativa, colagoga, stomatica, antispastica, emmenagoga, tonico stimolante, disinfettante. Sommità fiorite: antiossidante, colecistocinetica, antiinfiammatoria, stimolante delle funzioni digestive, analgesica (usto esterno), cicatrizzante (uso esterno), parassiticida.