Ulivo
Olea europaea L.
Medicinale e commestibile.
Spontaneo e coltivato in tutta l’area mediterranea, da 0 a 900 m di altezza.
Foglie, frutti, gemme e giovani getti, corteccia (raccolta in autunno o a fine inverno).
La coltivazione dell’Olivo ha origini nel Medio Oriente per poi svilupparsi in tutto il bacino del Mediterraneo. Frantoi che risalgono al 5000 a.C. circa, sono stati rinvenuti sia in Palestina che in Siria; la coltivazione è attestata in siti archeologici a nord del mar Morto databili al 3500 a. C. dove sono stati rinvenuti noccioli e legno usato come materiale da costruzione o come legna da ardere. Nella medicina popolare, veniva usato per calmare irritazioni da punture d’insetti, strofinando le foglie fresche pestate, oppure applicando olio e cipolla caldi. inoltre, l’olio di oliva veniva largamente usato per preparare il sapone in casa ed unguenti o altri preparati per curare scottature, o applicato su capelli per rinforzarli, o utilizzato caldo per disturbi alle orecchie o per massaggi contro dolori ossei o torcicollo. Era comune nelle campagne, l’uso del cosiddetto ”olio ferrato”, preparato arroventando un ferro immerso più volte in olio finchè diventava ben caldo. Con tale olio si ungeva il torace in caso di tosse, oppure si applicava su contusioni, gonfiori e dolori articolari e auricolari. In uso domestico, immergendo i tappi di sughero in olio per alcune ore, si rende la successiva chiusura delle bottiglie praticamente ermetica. A livello simbolico, l’ulivo è molto presente in diversi rituali religiosi, soprattutto come simbolo di pace. Veniva anche utilizzato in rituali per scacciare il “malocchio”.
Frutti spremuti a freddo: l’olio delle drupe di olive è un’ottima base per fare oleoliti, è un ammorbidente per la pelle, una base per preparare saponi, come uso interno a digiuno è un lassativo adatto anche a bambini e anziani; nell’alimentazione è alla base della dieta mediterranea. Infuso di foglie: 2 g ogni 100 ml di acqua come diuretico e ipotensivo; 5-6 g ogni 100 ml di acqua per pulire e cicatrizzare ferite e ulcere. Decotto di corteccia: 2-3 g ogni 100 ml di acqua come febbrifugo; 5-8 tazze al giorno in caso di dissenteria. Tintura madre di corteccia: 30 gocce più volte al giorno come febbrifugo. Tintura madre: 30-60 gocce, 3-6 volte al giorno come ipotensivo; 30 gocce 3 volte al giorno come protettivo cuore; 50-60 gocce, 5-8 volte al giorno in caso di febbre.
Decotto, infuso, tintura madre, macerato glicerico, olio dei frutti (estrazione per spremitura a freddo).
Stati febbrili, dissenteria, ipertensione, ritenzione idrica, lassativo, emolliente, iperglicemia, ipercolesterolemia, iperlipidemia, ipertrigliceridemia, nevralgie, nevrosi, ferite.
Corteccia: febbrifuga, antidiarroica. Foglie: diuretica, ipotensiva, cicatrizzante. Frutti: lassativa, emolliente, lassativa. Gemme e giovani getti: ipotensiva, ipoglicemica, ipolipidemica, ipocolesterolemica, antinevralgica, antinevrotica.