Viola
Viola odorata L.
Medicinale e commestibile
Originaria dell’Europa meridionale, è attualmente presente in quasi tutta Europa, da 0 a 1200 m; in luoghi erbosi ed incolti, margini boschivi, siepi, prati; spesso coltivata in giardini ed inselvatichita.
Foglie, fiori (in aprile), rizomi (in primavera)
La viola era utilizzata nella medicina popolare. Veniva usato l’infuso di foglie e radici per mitigare la tosse o, con gargarismi, per le affezioni alla gola. L’infuso di fiori serviva per conciliare il sonno. Le foglie, cotte in acqua salata, erano applicate in empiastro su scottature, ferite e piaghe fresche. Le foglie più tenere erano consumate ad insalata e i giovani getti cucinati in minestra. A base di violetta sarebbe stato l’unguento preparato da Puck che fa innamorare Titania del mostruoso Bottom (W. Shakespeare, Sogno di una notte di mezza estate)
Cataplasma di fiori e foglie fresche con poco latte: su ferite, piaghe e ulcere, come vulnerario.Infuso di fiori: 1,5 g in 100 ml di acqua. Dose: più bicchieri al giorno (emolliente pettorale). Decotto di radici: 1,5 g in 100 ml di acqua. Dose: a cucchiai, addolcito con miele, contro tosse e catarro. Estratto fluido di fiori: 2-6 g al giorno, come espettorante. Tintura madre: 30-50 gocce, 3 volte al giorno, per acne, eczemi, psoriasi, impetigini, coliti, morbo di Crohn.
Foglie fresche, infuso, decotto, estratto fluido, tintura madre, cataplasma.
Affezioni catarrali, bronchiti, disturbi urinari, crosta lattea, dermatosi, acne giovanile, eczemi, psoriasi, impetigine, pitiriasi.
Emolliente, antinfiammatoria, depurativa del sangue e della cute.